martedì 26 ottobre 2010

Forze Tedesche nel 1943

La riorganizzazione dell’industria bellica tedesca guidata da Speer diede i suoi primi risultati nel 1943.
In quell’anno, nonostante le difficoltà di approvvigionamento, di reperimento di manodopera specializzata ed agli attacchi aerei alleati, tra gennaio e dicembre uscirono dalle fabbriche 12.151 mezzi corazzati ed oltre 25.000 aerei. Concentrandoci sui corazzati la produzione era più che raddoppiata rispetto al 1942 quando furono prodotti 5997 carri.
Nel 1943 gli alleati ragionando sui processi produttivi cercarono di attaccare “…industrie chiave preselezionate, vulnerabili e di vitale importanza per l’efficienza bellica del nemico.” Ovvero pensarono di puntare a colpire quelle produzioni di componentistica particolarmente diffusa e quindi indispensabile ai vari mezzi bellici.
Il 17 agosto 1943 291 B17 americani attaccavano Schweinfurt. Nella città erano concentrate la gran parte delle fabbriche di cuscinetti a sfere del Reich. Sicuramente il danno fu notevole, i cuscinetti a sfere erano un componente senza il quale quasi tutti i dispositivi bellici non potevano essere né completati né manutenuti. Il bombardamento suscitò una reazione fortissima della contraerea e della Luftwaffe e gli alleati persero, tra abbattuti e gravemente danneggiati, oltre 160 aerei.
Dopo l’attacco le industrie di Schweinfurt ebbero danni gravissimi, ma si rilevò che il calo produttivo generale in Germania fu minimo grazie al particolare sistema di decentramento in vari magazzini dei cuscinetti già completati ed al decentramento industriale in via di attuazione.
Il 14 ottobre Schweinfurt fu ancora bombardata pesantemente e solo con questa missione gli analisti riuscirono a rilevare, a fine ottobre, un calo di produzione del 30% rispetto al livello produttivo di luglio dovuto alla riduzione delle scorte nei magazzini ed ai periodi di mancata produzione, causati dai bombardamenti, nella seconda metà di agosto e in quegli ultimi giorni di ottobre.
Tuttavia gli Alleati non insistettero su questo tipo di azione strategica, efficace ma molto pericolosa. Le pesanti perdite subite dai bombardieri alleati in quelle missioni, indussero il Marshal of the Air Force Harris, responsabile dell’offensiva strategica sull’Europa, a sospendere gli attacchi su Schweinfurt.
Dopo molte insistenze degli Stati maggiori americano e britannico Harris fece effettuare un terzo attacco su Schweinfurt il 12 gennaio 1944, ma ormai la produzione era stata decentrata in altre località della Germania, della Francia e dell’Italia. Gli attacchi aerei su Schweinfurt furono ripetuti, ed alla fine del 1944 la perdita produttiva totale per i tedeschi a causa di questi attacchi fu calcolata su un 6% del potenziale totale.
Nell’ottobre del 1943 furono bombardati gli stabilimenti Henschel a Kassel, dove venivano prodotti i Tiger, ma nonostante i danni la produzione poté riprendere quasi subito. Anche la produzione dei componenti, dei propulsori e l'assemblaggio dei corazzati venne presto decentrato e l’effetto pratico dei bombardamenti risultò minimo.
Secondo l’US Strategic Bombing Survey, i danni inflitti ai tedeschi nel 1943 avevano ridotto la produzione di corazzati di un 9 - 10%. Ovvero senza bombardamenti avrebbero prodotto un 1.200 corazzati in più. La RAF dettagliava ulteriormente e nei suoi rapporti sosteneva che durante i bombardamenti degli stabilimenti erano stati distrutti circa 700 carri.
In assoluto comunque le maggiori difficoltà alla fine non derivarono dai bombardamenti quanto dalla scarsità delle materie prime ed dalla divergenza negli obiettivi tra gli organismi tecnici di sviluppo.
Uno spaccato sulla “divergenza” tra gli enti tecnici lo descrive Guderian nelle sue memorie. Questi, nominato ispettore dell’arma corazzata il 20 febbraio del 1943, durante l’estate cadde malato. Quando riprese servizio si accorse che: “… approfittando della mia assenza si tentava di sostituire la produzione dei PzKpfw IV con quella dei cannoni d’assalto. Non solo, dal canto suo l’organizzazione Todt, che costruiva varie fortificazioni, voleva utilizzare le torrette dei Panther come punti di fuoco fissate sui bunker di cemento …”

La riorganizzazione delle Panzerdivision
Le perdite subite nell’inverno tra il ’42 e il ‘43 e la nomina del Generaloberst Guderian a ispettore delle truppe corazzate, portarono ad un riordinamento delle divisioni corazzate. Il riordinamento prendeva atto di una situazione contingente caratterizzata da dispersione delle forze, carenze produttive, livello elevatissimo delle perdite, linea sempre più obsolescente, poco standardizzata e scarsa spinta nell’innovazione. Nel guardare al presente Guderian puntava molto ad un riordino generale che fungesse da base per il futuro.
Le perdite per combattimento e logorio erano state elevatissime ma l’aumentata produzione di carri nel 1943 permise una ristrutturazione abbastanza efficace delle unità.
Il cuore della riorganizzazione prevedeva di portare a quattro il numero dei battaglioni carri per ogni reggimento corazzato. Nel reggimento un battaglione doveva essere dotato di carri Tiger, uno di semoventi d’assalto e gli altri due avrebbero dovuto avere PzKpfw IV Ausf H e/o Panther.
Il reggimento era il nucleo base che operava all’interno delle Panzerdivisionen. Queste secondo i dettami iniziali di Guderian dovevano essere magari di meno ma molto potenti. La considerazione che faceva il Generale Guderian era che le Panzerdivision piccole richiedevano comunque un imponente apparato logistico di sostegno, ovvero poche unità molto potenti e veloci avrebbero consentito di fare efficienza e ridurre sul globale il peso della logistica.
Le Panzerdivision dovevano poi disporre di semicingolati blindati per il trasporto della fanteria e dei servizi e di semoventi d’artiglieria con obici da 105 e 150 mm.
In effetti la regola fu meno generalizzata di quanto Guderian auspicasse e certamente, data la dispersione delle unità al fronte non fu possibile, ne pensabile, ridurre il numero delle Panzerdivision per operare degli accorpamenti. Ovvero nella seconda metà del 1943 le Panzerdivision erano ancora lontane dall’ordinamento previsto, ed in quel periodo fu abbastanza normale avere Panzerdivision i cui reggimenti avevano due soli battaglioni di carri. A tutto il 1943 solo la 10.a divisione riuscì a mettere in linea 3 battaglioni di carri.
Nel 1943 e per gran parte degli anni a venire le Panzerdivision generalmente non avevano più di 170 carri e la carenza non era solo nel numero dei battaglioni ma anche del fatto che le compagnie non raggiunsero mai l’organico previsto di 22 carri ma generalmente si stabilizzarono sui 16, 17 corazzati.
La dispersione nei mezzi fu favorita dalla costituzione della Panzergranadier Division che nacquero nel 1943 per trasformazione delle divisioni di fanteria meccanizzata. Queste unità disponevano di due o tre battaglioni di fanteria corazzata e un battaglione carri oltre ad unità di semoventi e anticarro. Per evitare ulteriori problemi negli standard già carenti le Panzergranadier Division furono tolte alla cura dell’ispettorato di fanteria e date alle competenze dell’ispettorato truppe corazzate.
Nell’ottobre 1943 le sette SS Panzergranadier Division furono trasformate in SS Panzerdivision. Diversamente che per le unità dell’esercito esse mantennero sei battaglioni di granatieri su semicingolati, ai quali veniva affiancato un reggimento carri su due battaglioni, un gruppo semoventi d’assalto e un reggimento d’artiglieria dotato di semoventi.
Tali unità oltre al numero distintivo mantennero anche la denominazione di origine: 1.a SS Panzerdivision “Leibstandarte Adolf Hitler”, 2.a SS Panzerdivision “Das Reich”, 3.a SS Panzerdivision “Totenkopf”, 5.a SS Panzerdivision “Wiking”, 9.a SS Panzerdivision “Hohenstaufen”, 10.a SS Panzerdivision “Frundsberg”, 12.a SS Panzerdivision “Hitlerjugend”.
Il 20 ottobre 1943, al centro addestramento di Ayrs, vennero presentati a Hitler i nuovi modelli di carri in fase di realizzazione, tra gli altri vi era l’SdKfz 182 Tiger II, il Panzerjager IV, il modello in legno del Jagdtiger B sviluppato per il nuovo pezzo da 128 mm/L 5. I primi esemplari del Tiger II uscirono dalle catene di produzione della Henschell già a dicembre del 1943.
I nuovi mezzi erano splendidi prodigi tecnologici sempre più potenti, sempre più ghiotti di carburante. E di carburante la Germania ne aveva sempre meno.

Link: I link di approfondimento incorporati nello scritto portano spesso alla versione Inglese di Wikipedia



Approfondimenti ulteriori:
Documenti: The United States Strategic Bombing Survey
Organizzazione Divisioni tedesche 1940 45
Organizzazione SS Panzerdivision
Organizzazione unità corazzate tedesche


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